L’Hellas Verona potrebbe aggiungersi al già nutrito gruppo di squadre di Serie A in mani straniere: il presidente Maurizio Setti sarebbe in procinto di cedere la storica società gialloblu al fondo di investimento statunitense Presidio Investors. È Bloomberg a rivelare che la private equity firm di Austin ha messo gli occhi sul club veneto e sarebbe ad un passo dall’accordo con l’attuale proprietà per rilevare la quota di maggioranza. Il closing potrebbe arrivare a stagione in corso, la sesta consecutiva per il Verona nel massimo campionato.
Cosa fa Presidio Investors, il fondo che vuole il Verona
Nato nel 2007, Presidio Investors è un fondo di venture capital e private equity con sede ad Austin, in Texas. La firm collabora con società di medie e piccole dimensioni ed aziende di nicchia in crescita in cinque settori principali: assicurazioni, servizi finanziari, tecnologia, media e salute. Gli investimenti avvengono sul mercato medio-basso su società target con caratteristiche specifiche: enterprise value di 20-100 milioni di dollari ed EBITDA di 5-20 milioni. Nel complesso il fondo gestisce asset per 604 milioni di dollari.
Nel portfolio di Presidio figurano realtà di ogni tipo. Nel settore assicurazioni la compagnia Alliant National; in quello dei servizi finanziari la banca commerciale Metropolitan Bank e le finanziarie Golden Pear Funding e Interface Financial Group (IFG). Per il settore media spiccano le case editrici Centennial Media e Podium Entertainment, la società di servizi di marketing e brand activation Almaden, l’agenzia di gestione artistica e management di talenti The Only Agency. Al design di lusso è legato il brand Bravas.
Nell’ambito delle tecnologie, Presidio ha nel suo roster il produttore di software gestionali e applicazioni AI Resolve Tech Solutions, il produttore di chip e semiconduttori Elevate Semiconductor, lo sviluppatore di software per scommesse sportive Hattrick Sports Group. Per la salute ci sono il provider di crediti sanitari National Health Finance, il rivenditore di prodotti e servizi per l’imaging Intelligent Data Systems (IDS), lo studio benessere e centro dimagrimento Lindora Clinic. Un investimento nel settore delle costruzioni è l’operatore di complessi di edifici American Residential Communities (ARC).
Chi c’è dietro la private equity texana
Al vertice di Presidio Investors ci sono i tre managing partner Karl Schade, Christian Puscasiu e Victor Masaya. Master MBA alla Harvard Business School e BA al Claremont McKenna College, Karl Schade ha un passato da CEO di The Blackstone Group, Silver Lake Partners, Blum Capital Partners, The Presidio Group e Hattrick Sports Group. Laureato in Ingegneria elettrica e informatica a Berkeley e con MBA alla Harvard Business School, un passato tra AEA Investors, Blum Capital ed EQT in Germania, Christian Puscasiu è l’ex co-direttore degli investimenti di private equity di CDPQ, il secondo fondo pensione del Canada.
Schade e Puscasiu si sono incontrati proprio a San Francisco nel periodo in cui entrambi lavoravano per Blum Capital Partners. Nel 2009 si è unito ai due Victor Masaya, manager laureato alla Haas School of Business di Berkeley con due MBA alla Ross School of Business dell’Università del Michigan e all’Università della Southern California. Prima di Presidio, Masaya ha ricoperto posizioni di direzione esecutiva nella strategia aziendale e nella finanza di GreenPoint Mortgage e PwC ed è stato consulente finanziario di Presidio Merchant Partners.
Completano il team di Presidio Investors il managing director Josef Auboeck (ex manager di Restructuring di KPMG), i vicepresidenti Kyle Echerd e Dirk Swaneveld, la responsabile dello sviluppo commerciale e delle relazioni con gli investitori Mallory Baker, la CCO e direttrice Tax & Compliance Yvonne Yang, la CFO Amy Zhang, il senior associate Turner Baty, il controller Andrew Birge, la capo dello staff Meg Kaufman, i partner operativi Scott Bolick, Mark Goldman, Susan Michaels, Meredith Moss e Javier Saade.
Quanto sono pronti ad investire nel club gialloblu
Stando all’indiscrezione di Bloomberg, Presidio Investors è pronta ad un’operazione tra i 70 e gli 80 milioni di euro per acquisire la maggioranza del Verona. Nella fase iniziale di passaggio di consegne, Setti resterebbe coinvolto in società per permettere una tranquilla transizione, specie per la squadra che si ritrova a lottare nella parte bassa della classifica per non retrocedere in B. Dopo quattordici partite di campionato, la formazione allenata da Paolo Zanetti ha 12 punti, frutto di quattro vittorie (due prestigiose contro Napoli e Roma) e dieci sconfitte, l’ultima in casa un pesante 0-5 con l’Inter.
Uno dei temi principali che ha suscitato l’interesse dell’hedge fund texano è quello relativo al nuovo stadio: la proprietà americana vorrebbe realizzare un impianto più moderno e funzionale del vecchio Bentegodi. Inaugurato nel 1963 e di proprietà del Comune, El Bintigodi ha una capienza di 31.045 posti e da tempo è al centro di numerosi progetti di riqualificazione. L’obiettivo dell’amministrazione guidata dal sindaco Damiano Tommasi è poter ospitare in città alcune partite degli Europei 2032 che si giocheranno in Italia e Turchia.
Il Bentegodi è però superato sotto il profilo strutturale e funzionale. L’intenzione è abbatterlo e ricostruirlo: al posto dell’attuale stadio dell’Hellas, Tommasi immagina un’arena moderna, totalmente coperta e con il campo da gioco retrattile, arricchita da spazi commerciali, bar e ristoranti. Con il cambio di proprietà, bisognerà capire quali sono i reali obiettivi di Presidio e del Comune, che vuole mantenere la proprietà dell’impianto ma al tempo stesso farlo diventare una struttura polifunzionale (in grado di ospitare partite di altri sport, concerti ed eventi in qualsiasi periodo dell’anno) garantendone la sostenibilità economica.