Tremila miliardi di green bond
sono stati emessi finora, secondo le statistiche raccolte dalla Climate Bond Initiative, l’organizzazione che si pone l’obiettivo di mobilizzare i capitali in tutto il mondo per affrontare i problemi climatici. Nel 2024, le emissioni sono ammontate a 294,3 miliardi di dollari. È tanto? È poco? Sicuramente non è abbastanza, a giudicare dai timidi passi avanti (ma anche dagli arretramenti) sul percorso che porta al raggiungimento dei obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
Dal 2015 pochi passi avanti
I diciassette obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite sono stati sottoscritti nel 2015 dai governi dei 193 paesi membri, che si sono impegnati a raggiungerli entro il 2030. Ogni obiettivo è suddiviso in target sottostanti per un totale di 169 sotto obiettivi. Il quadro che emerge dal GSS Bond Market Trend Report di MainStreet Partners, spring 2024, è deludente. Oltre il 30% dei 169 sotto-obiettivi hanno registrato pochi progressi o nessun progresso mentre appena il 12% è in linea con le attese.
L’obiettivo 12, Consumo e produzione responsabili, è quello messo meglio con il 38% dei target in linea con le previsioni, mentre gli Sdg 1, 6 e 13 sono indietro sulla tabella di marcia e necessitano di accelerare, nonostante i progressi fatti, sul 70%, 62% e 61% dei sotto obiettivi. Si tratta, rispettivamente degli Sdg:
- 1 Sconfiggere la povertà;
- 6 Acqua pulita e servizi igienico sanitari;
- 13 Lotta contro il cambiamento climatico.
Per Pietro Sette, direttore del team di ricerca GSS Bond di MainStreet Partners: “Non c’è alcun dubbio che dall’Accordo di Parigi del 2015 a oggi, i miglioramenti delle principali economie rispetto agli SDG siano stati molto limitati: l’Onu ha infatti calcolato che quasi la metà degli obiettivi hanno registrato un lieve progresso, mentre i restanti quasi non hanno riportato alcun progresso o sono regrediti. Altre fonti dati rivelano che la riduzione media delle emissioni di gas serra tra il 2015 ed il 2022 è stata solo del 7%”.

Il ruolo dei green bond governativi
Lo studio di MainStreet Partners dedica particolare attenzione al ruolo dei green bond emessi dai governi, che svolgono un ruolo critico nel sostegno a servizi pubblici essenziali come l’educazione, la salute, i servizi sociali e le infrastrutture. “In questo contesto, i green bond sono la dimostrazione di come il settore pubblico e quello privato insieme possano facilitare un maggiore impatto ambientale positivo nei settori più importanti dell’economia” ha aggiunto Sette.
Nel primo trimestre del 2024 oltre 40 emittenti sovrani hanno emesso Green, Social and Sustainability Bong (GSS) per un valore di oltre 500 miliardi di dollari. Il settore governativo ha una maggiore predilezione per i green bond veri e propri, ovvero quelli destinati a sostenere progetti che hanno a che fare con le tematiche ambientali e l’inquinamento. Oltre il 73% delle emissioni appartengono a questa categoria. Il 21% sono invece bond sostenibili, il 5% social bond.
A livello di singole nazioni l’Italia occupa la quarta posizione nel mondo con 37 miliardi di soli green bond, preceduta da Francia, Germania e Regno Unito. Nei Paesi emergenti, alla tematica green si affiancano anche quella sociale e la sostenibilità. In generale, i GSS bond governativi rappresentano solo il 22% delle emissioni totali di questa tipologia di obbligazioni, con gli organismi sovranazionali che coprono il 15% del totale e gli emittenti corporate che dominano il mercato con il 63%.
Tra i tre emittenti esistono differenze importanti sull’utilizzo dei proventi raccolti. 121 miliardi di dollari di raccolta governativa sono finiti in progetti legati allo sviluppo dei trasporti non inquinanti a fronte di finanziamenti sensibilmente minori destinati a energia rinnovabile (27 miliardi), adattamenti al cambiamento climatico (22), gestione sostenibile delle risorse (18) e gestione delle risorse idriche (17). Le emissioni corporate sono invece state destinate principalmente alle energie rinnovabili (382 miliardi di dollari) e alle costruzioni edilizie green (319 miliardi), due campi più prettamente manifatturieri. I trasporti green hanno ricevuto 146 miliardi, la salute 96 e i progetti residenziali a prezzi accessibili 80.