Ogni fine agosto il baricentro della politica monetaria globale si sposta a oltre 2.000 metri d’altitudine, nel cuore del Grand Teton National Park. Non in Kansas — come spesso si dice per metonimia — ma a Jackson Hole, Wyoming, dove la Federal Reserve Bank of Kansas City organizza dal 1982 l’Economic Policy Symposium al Jackson Lake Lodge. È un appuntamento a inviti al quale prendono parte governatori di Banche centrali, economisti, accademici, investitori e alcuni ministri delle finanze. Bin questo articolo:
- Che cos’è Jackson Hole: le date del 2025 e chi partecipa
- Perché è importante per i mercati
- Cosa aspettarsi dal discorso di Jerome Powell
Che cos’è Jackson Hole: le date del 2025 e chi partecipa
Nato nel 1978, ma ‘migrato’ stabilmente a Jackson Hole dal 1982, il forum è diventato uno dei convegni più longevi e influenti per chi fa politica monetaria: la Kansas City Fed seleziona ogni anno un tema di lungo periodo e commissiona paper originali a esperti, con circa 120 partecipanti in media. I materiali dei panel vengono pubblicati online quando presentati; trascrizioni e relazioni arrivano nei mesi successivi e confluiscono in un volume finale. Dal 2020, per trasparenza, l’intervento del presidente della Fed viene trasmesso in live streaming sul canale YouTube della Banca centrale americana.
In scena da giovedì 21 a sabato 23 agosto, l’edizione 2025 del forum di Jackson Hole si basa sul tema “Labor Markets in Transition: Demographics, Productivity, and Macroeconomic Policy”, focus che mette al centro l’intreccio tra dinamiche demografiche, produttività e scelte di policy. Gli inviti sono mirati: i governatori delle varie Banche centrali (Fed, Bce, Boe, Boj), economisti accademici, rappresentanti dei mercati finanziari, funzionari del governo americano e una selezione ristretta di media. Nell’edizione 2024, ad esempio, tra i presenti c’erano Andrew Bailey (Boe) e Tiff Macklem (Boc), a sottolineare l’ampia rappresentanza internazionale.
Perché è importante per i mercati
Pur non essendo una riunione del Federal Open Market Committee, al forum di Jackson Hole spesso si impostano messaggi strategici. In questa direzione, alcuni esempi hanno fatto scuola: nel 2010 Ben Bernanke indicò che la Fed era pronta a fare di più per sostenere la ripresa – preludio al cosiddetto “QE2”-, nel 2020 Jerome Powell annunciò la nuova strategia di “Flexible average inflation targeting” (FAIT), cambiando la reazione della Fed all’inflazione, mentre nel 2022 divenne famoso il suo celebre passaggio sul “dolore” (“pain”) necessario per domare l’inflazione. Fu un vero proprio segnale di un’impostazione restrittiva più dura del previsto, con immediate ripercussioni su azioni e bond.
Storicamente, come evidenziato da MarketWatch, la reazione dell’S&P500 al discorso pronunciato al Jackson Hole è modesta ma non trascurabile; quando la sorpresa è “hawkish” (come nel 2019 e nel 2022) la correzione invece può essere corposa. “L’indice S&P500 tende a salire nelle due settimane antecedenti e successive alla conferenza della Fed a Jackson Hole, con rendimenti che si registrano principalmente dopo il discorso del Presidente”, aveva affermato lo scorso anno Nicholas Colas, co-fondatore di DataTrek,
Cosa aspettarsi dal discorso di Jerome Powell
Quest’anno, il presidente della Fed Jerome Powell parlerà venerdì 22 agosto a Jackson Hole. L’aspettativa è che la Fed avvii un ciclo di tagli già a settembre, con una prima sforbiciata di 25 punti base e un allentamento cumulato intorno a 100 punti base entro fine anno, compatibilmente con i dati su inflazione e lavoro. Secondo Reuters, il focus del discorso potrebbe legarsi al tema 2025: come i cambiamenti demografici e la produttività ridefiniscono il Nairu (acronimo di “Non-Accelerating Inflation Rate of Unemployment”, in italiano “Tasso di disoccupazione che non aumenta l’Inflazione), offerta di lavoro e crescita potenziale); e quali implicazioni ne derivano.